Nyan Cat, un meme animato del 2011 rappresentante un gattino che lascia dietro di sé una scia arcobaleno è stato venduto non molto tempo fa per 580.000 dollari grazie agli NFT. Molti altri contenuti digitali sono stati venduti per cifre inferiori, ma nel caso dell’artista Mike Winkelmann, meglio noto come Beeple, è stata raggiunta una cifra clamorosa: la sua opera digitale “Everydays. The first 5000 days“, un mosaico di 5000 artworks realizzati uno ogni giorno in tredici anni di attività, è stata acquistata per quasi 70 milioni di dollari ad un’asta organizzata da Christie’s. Con il sistema degli NFT è possibile vendere e acquistare opere artistiche, ma anche altre tipologie di contenuti digitali: l’attuale amministratore delegato di Twitter, Jack Dorsey, ha venduto il suo primo tweet per oltre 2,5 milioni di dollari.

mosaico di 5000 dipinti
Everydays. The first 5000 days – by Beeple

La svolta degli NFT nell’arte digitale permette di guadagnare puntando sull’unicità della propria opera e i creatori di contenuti digitali possono ambire a guadagni importanti, vantaggi che fino a poco tempo fa erano inesistenti per la facilità con cui è possibile fare delle copie di materiali digitali, con pochi click del mouse. Certamente, raggiungere i numeri di cui abbiamo parlato qui sopra non è per niente semplice, non tutti possono vendere il proprio primo tweet come ha fatto il co-fondatore di Twitter J.Dorsey e non tutti gli artisti digitali possono vendere la propria opera artistica digitale a cifre impressionanti come ha fatto Beeple, grazie alla sua determinazione nel portare avanti un progetto così lungo nel tempo. Nell’autenticazione di un’opera d’arte digitale vengono considerati molti aspetti oltre alla fattura dell’opera, come l’ esperienza artistica dell’autore e la sua fama nel mondo dell’arte.

Gli NFT e la blockchain ci hanno portato in una fase molto interessante per chi produce Arte Digitale: conoscere il funzionamento di “strumenti” dal forte potenziale in termini di diritti sulle proprie opere digitali e di vendita delle stesse, è sicuramente molto utile, ed essendo argomenti in continua evoluzione è necessario monitorare come si svilupperanno nei prossimi anni. Intanto, andiamo a spiegare tecnicamente in cosa consistono gli NFT.

Che cosa sono gli NFT?

NFT significa “non-fungible token” ossia un “gettone non fungibile” che viene assegnato ad un’opera digitale. Gli NFT non sono scambiabili è possiedono una individualità specifica. I beni fungibili, invece, sono l’esatto contrario, passibili di sostituzione e di scambio: per esempio il denaro o della criptovaluta.

A cosa servono gli NFT?

Attraverso l’uso della Blockchain, una sorta di sistema di controllo, il token non fungibilè è in grado di rendere un’ opera digitale (un’illustrazione, un’animazione, un video, una fotografia, un meme, e molto altro) unica e di certificare in maniera ufficiale chi è l’autore e chi, eventualmente, ne diventa il possessore, dopo l’acquisto.

Cosa è una Blockchain?

La blockchain, ossia “blocchi concatenati” in italiano è, sostanzialmente, un registro digitale le cui voci sono raggruppate in “blocchi”, collegati tra loro come fossero una catena e ordinati cronologicamente. La sua integrità è garantita dall’uso della crittografia e il suo contenuto una volta scritto non è più modificabile. Il sistema complesso che costituisce la blockchain è sicuro e difficilmente falsificabile grazie al lavoro di migliaia di computer che compiono una quantità elevata di calcoli estremamente complessi per validare tutte le operazioni da registrare. Il sistema della blockchain, non essendo centralizzato, è quasi inattaccabile, l’unica via per farlo sarebbe cercare di invalidare l’intera struttura.

blocchi concatenati
Schema della struttura non centralizzata della Blockchain

Vendere contenuti digitali e gestire i diritti di proprietà

La blockchain può offrire maggiore sicurezza a chi colleziona arte digitale e concede agli artisti una sorta di tutela, certificando i loro diritti d’autore sulle opere realizzate e che desiderano vendere.

Per rendere la propria opera digitale un contenuto “NFT” (quindi poter certificare i diritti di proprietà e poter proporla per la vendita) è necessario rivolgersi alle gallerie d’arte o alle piattaforme online che offrono questo tipo collaborazione e servizio. Nel mercato dell’arte digitale esistono delle società specializzate come la Maecenas che ha messo in vendita la versione digitale di un’opera di Andy Warhol attraverso gli NFT e alcuni marketplace come Super Rare, Rarible e OpenSea, che dopo aver “tokenizzato” il contenuto digitale caricato, lo mettono in vendita (è necessario pagare delle “fees” ossia una tassa sull’opera digitale) tramite un’asta basata su criptovaluta.

Un interessante progetto basato sui principi della condivisione di informazioni usando tecnologie blockchain è quello della LKS Foundation, una fondazione italiana senza scopo di lucro, che ha creato la “LKCoin”, una criptovaluta che offre la possibilità di tracciare e remunerare, attraverso pagamenti e donazioni, i creatori che producono contenuti all’interno dei social network.

Tecnologia in evoluzione

La tecnologia della blockchain è in continua evoluzione e sempre più enti e aziende iniziano a prenderla in considerazione per poterla applicare a molteplici situazioni professionali, per la gestione di transazioni e molto altro. Per quanto riguarda l’arte digitale, gli NFT, si stanno dimostrando un ottimo vantaggio per i collezionisti che possono acquistare e vendere i pezzi delle loro collezioni digitali in totale sicurezza. Per quanto riguarda gli artisti e creatori di contenuti digitali, invece, questa tecnologia offre l’opportunità di avere maggiore visibilità sulle piattaforme specializzate, magari emergere e guadagnare sul proprio operato. Permettersi di vivere grazie alla vendita della propria arte digitale non è semplice, così come non lo è nel caso dell’arte tradizionale nelle gallerie fisiche, provarci attraverso la modalità “NFT”, spesso, implica il fatto di dover pagare un costo per ogni modifica al registro della blockchain ed è opportuno prevedere se il gioco vale o non vale la candela.

I concetti di blockchain e NFT esistono da alcuni anni, ma sostanzialmente siamo solo all’inizio del loro percorso e al momento, come succede per molte invenzioni, sono presenti pareri contrastanti: c’è chi è contro, mettendo in evidenza aspetti negativi come l’enorme impatto sull’ambiente con le emissioni di CO2 (dovute alle complesse operazioni fatte dai computer della blockchain per validare le transazioni) o aspetti negativi come l’eventuale utilizzo illecito di tale tecnologia e poi c’è chi è favorevole, considerando quanto sia utile, nell’ottica di uno sviluppo ecosostenibile, digitalizzare le transazioni per diminurire il consumo di carta, la produzione di plastica e altri materiali inquinanti, oltre a renderle facilmente fruibili per tutti.

Il potenziale che sta dietro alla tecnologia degli NFT e della blockchain appare una strada interessante e percorribile, ma sicuramente ci saranno molte considerazioni da fare, nei prossimi anni, per attuare le giuste decisioni nel rispetto del pianeta e delle persone.

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